Perché Comfucius
Le citazioni su internet sono quasi sempre false ~ Albert Einstein
This is the rhythm of the night, oh yeah ~ Friedrich Nietzsche
Comfucius ha una missione.
Comfucius, come tutte le invenzioni più belle, nasce per una necessità.
L'origine di tale necessità non va ricercata negli annali della storia dell'umanità ma piuttosto a qualcuno in fila alla cassa del supermercato _____ (Lascio lo spazio vuoto per lo sponsor che pagherà di più).
Quel qualcuno in fila...era Albert Einstein.
No, invece ero io.
Stavo consultando un social. Non dico quale, ma considerando quanto tutti si assomiglino potrei affermare che ne stavo consultando uno a caso. Ecco: i social sono un po' come i negozi di bricolage.
Stavo leggendo una storia, che mi sembrava lunga abbastanza da tenermi occupato mentre la signora si diverte a giocare a rubamazzo con la cassiera con le carte fedeltà ed i bancomat, ma abbastanza corta da leggere prima che gli yogurt che ho comprato scadano.
Il protagonista di questa storia è Larry Page (uno dei fondatori di Google) e l'oggetto della storia sono cinque fantomatiche sfere di vetro, il cui destino è raccontato dal sopracitato sul palco di un evento pubblico.
Codeste sfere vengono metaforicamente tenute in equilibrio nella mano di chiunque e nella storia di Page (che non racconterò in dettaglio per non spaccarle io, le palle) c'è il rischio che, durante la vita di tutti i giorni, queste sfere di vetro cadano per terra incrinandosi, o rompendosi definitivamente.
Queste 5 sfere rappresentano: lavoro, famiglia, salute, amici e spirito ~ Larry Page
In un colpo di scena degno di uno qualsiasi dei Bellissimi di Rete4, Page svela che con il tempo ci si accorge che una di queste sfere in realtà non è di vetro, ma bensì di gomma.
La sfera di gomma è quella del lavoro.
Se questa sfera cade, come tutte le cose in gomma che non finiscono sotto i mobili, tende a rimbalzare ed essere recuperabile.
Le altre 4 sfere, essendo di vetro, cadono, si rompono e buonanotte ai suonatori.
Non mi va di criticare la storia in sé perché, come molte delle storie con una metafora chiara, nasconde sempre una certa verità e saggezza di fondo. Del resto lo diceva anche mia nonna:
Pensa alla salute ~ Mia nonna
Che è un po' simile alla metafora di Page.
Solo che mia nonna aveva a malapena la quinta elementare.
Dettagli.
Quello che mi colpisce però, sono i commenti sotto al post.
Tolta la valanga di commenti con esperienze personali, "mi piace" e approvazioni generali (che non mi va di criticare, remore dell'esperienza di mia nonna) ce n'è uno che mi colpisce.
Questo commento, con un aplomb ammirabile vista la platea, dà abilmente del fallocefalo all'autore del post in quanto
L'autore di questa storia non è Page ma Bryan Dyson, l'ex AD della Coca Cola. Fai poco il filosofo! ~ Filosofo n°2 sul social
Ne scaturisce un interessante dibattito, dall'ossatura di filosofia e turpiloquio.
Dibattiti di filosofia si, dibattiti col turpiloquio si, ma assieme diventano stucchevoli come il Bloody Mary, quindi scorro più sotto e mi dimentico di tutto, in fretta.
Si dice sempre che un fulmine non cade mai due volte nello stesso posto, ma chiunque sa che sui social questo non vale.
Quello che leggo IMMEDIATAMENTE sotto presenta uno scenario diverso, ma non posso dire lo stesso per la sua sostanza.
Vedo un'immagine di una spiaggia.
Nell'immagine c'è anche un sole che sorge.
In primo piano c'è la seguente citazione:
Ricordati sempre che il sole esiste per tutti ~ Charles Bukowski
La frase mi colpisce.
Neanche stavolta mi va di criticarla: non è forse vero? Però ho una sensazione di turbamento.
Saldo tutto e torno a casa a passo veloce. Nella busta della spesa le bottiglie di vetro sbattono tra di loro, e ironicamente fanno lo stesso rumore delle sfere di vetro di Page.
Ma figurati se Bukowski direbbe una frase del genere. Ho la frase stampata nella corteccia prefrontale. Torno a casa e mi fiondo a mollare la spesa e cercarla su Google.
La citazione non esiste. Ovviamente. L'unico riferimento che trovo me lo da Wikipedia:
"Il sole esiste per tutti" è un singolo del cantautore italiano Tiziano Ferro
Lo sapevo, cazzo! Bukowski non è morto invano, per darci citazioni false!
Un messaggio profondo perde di importanza se detto da una persona qualunque, senza sapere il contesto dell'autore?
O, viceversa, una banalità cessa di esserlo nel momento in cui viene pronunciata da un erudito, un anziano o saggio, o magari una persona che racchiude tutte queste caratteristiche al contempo?
E' possibile far proprio un messaggio (semplice o meno) se frutto della casualità, della disattenzione, del caos di un mondo (quello di internet, o forse in generale) che, con una certa malizia di fondo che hanno tutti i colpevoli che sanno di essere tali, confonde la reperibilità con l'affidabilità?
Comfucius nasce per il viscerale bisogno di rispondere alla domanda: si può prendere sul serio un messaggio senza tenere conto del suo messaggero?
O forse non è vero che...
La solitudine è il destino comune dei grandi artisti ~ Carmelo Bene